venerdì 30 dicembre 2011

Per Capodanno...

Alcuni anni fa avevo riunito alcuni amici a casa per festeggiare l'arrivo dell'Anno Nuovo insieme.




La tavola era bianca e oro



Aperitivo con 
Mousse de foie gras

lunedì 26 dicembre 2011

Pranzo di Natale 2011

Eccoci finalmente a Natale!
Per l'occasione si riunisce tutta la mia famiglia ed è un evento a cui tengo moltissimo.
Cerco di preparare una tavola accogliente ed un menù variato ma non troppo impegnativo per gli stomaci, non mi piacciono i pranzi con mille portate diverse, troppo laboriose per la digestione.
Anche quest'anno ho optato per il bianco e la tavola l'ho allestita così


Ho ripescato dalla cantina dei sottopiatti  in cristallo trasparente che avevo comperato anni fa e mai usato, ed ho pensato di giocare sulle trasparenze del vetro e dei pizzi...


Nello stilare il menù ho dovuto tener conto dei vari "desiderata", quindi l'ho pensato tra il vegetariano e la carne:

Antipasto:
Tortino di cardi con crema al parmigiano reggiano

per 10 tortini di cm 7 di diametro
3 mazzi di cardi
4 cucchiai di aceto
10 gr di farina
1 spicchio d'aglio
2 scalogni
alcuni rametti di timo
olio extravergine di oliva
brodo vegetale
4 uova
180 gr di mascarpone
prezzemolo
40 gr pane grattugiato
burro
sale e pepe

per la crema al Parmigiano reggiano
150 gr di parmigiano reggiano grattugiato
150 gr di panna
Latte q.b.

domenica 18 dicembre 2011

Biscotti Alfajores de maicena farciti con Dulce de leche


Non sono biscotti di Natale proprio per nulla, sono biscotti tradizionali argentini , diffusi credo in tutto il Sudamerica. Da quando anni fa li avevo assaggiati, portati da Marcela ad un raduno di Coquinaria, è stato amore a prima vista anzi al primo morso, dovevo  senz’altro rifarli e finalmente ieri è arrivato il momento.
Complice mia sorella e il suo dulche de leche,  anzi non il suo ma quello che Isabel Allende ha descritto in un suo romanzo.  Una confettura  preparata dalle donne di casa nel cortile, dosi date in tazze, rielaborazioni ed aggiunte di mia sorella ed ecco che il risultato sembra ottimale, pura libidine per i golosi … dà dipendenza, siete avvertiti!!
I biscotti sono di una friabilità unica si sciolgono in bocca che è un piacere e uno tira l’altro.
A me non sono venuti belli lisci ma piuttosto craquelé, dovrò lavorarci su un po’… credo che la causa sia la temperatura del forno, chiederò a Pinella e alle altre superspecialiste in biscotti.

 ALFAJORES DE DULCE DE LECHE di Marcela





Ingredienti:



venerdì 16 dicembre 2011

I Biscotti di Natale Spitzbuben

Quest'anno per la prima volta in vita mia mi sono messa a preparare i biscotti per Natale, non so se ci arriveranno però... li stiamo mangiando allegramente senza lasciarli riposare.
Questi Spitzbuben dovrebbero essere più buoni se li si lascia frollare un po' di giorni in una  scatola di latta, sarà meglia che vada a cercarla in cantina e vi rinchiuda i biscotti superstiti.
Questa ricetta è di una cara amica di Coquinaria che mi piace ricordare,  ve la posto così come l'aveva scritta lei

Spitzbuben di Annamaria Romano



ingredienti:

domenica 11 dicembre 2011

Bisciöla e Panun de Natal

Non son la stessa cosa, il Panun è di Sondrio e lo si faceva solo a Natale, era tradizione prepararlo qualche giorno prima.
Allora ero piccola, avevo 3 anni o giù di lì … mamma mia quanti anni son passati … è vero, la memoria a lungo termine non fa difetto a una certa età!

Ricordo che salivo al piano di sopra dall’ava, allora si chiamava così la nonna, che poi non era la mia nonna vera, io mi ero fatta adottare come nipote.
Era lì pronta davanti al tavolo,con un sorriso:
- Vegn Brunetina che impastum
- Ava mi fai vedere i ballerini?
Entrava nella sua stanza, nessuno poteva mai entrare lì era un reliquiario in perfetto ordine, prendeva dal comò una scatola di velluto cremisi, l’appoggiava sul tavolo dove io mi ero già appollaiata in trepida attesa e lentamente l’apriva.
Ecco…la magia si ripeteva ogni volta.
Al suono metallico di un valzer di Strauss girava una coppia di pattinatori. Allacciati solo per le dita di una mano volteggiavano ad angelo su una gamba sola.
Bianchi, delicatissimi, mi affascinavano, avrei voluto toccarli
- Tuca minga ninin che se rompen!!
Erano un regalo del suo povero marito, quando erano andati in viaggio di nozze a Venezia.
- Sü sü, gh’emm
de fa i panun
Velocemente richiudeva il carillon e sfiorando con una carezza lieve il velluto lo riportava sul comò della stanza.
- Ava quando muori me lo regali?
- Vedarémm…
Mi rispondeva guardandomi dubbiosa al di sopra delle lenti degli occhiali.
- Ava mi regali i tuoi orecchini?
Mi piacevano un sacco i suoi orecchini pendenti, in oro con una pietra azzurra come il cielo..
- Ma sono troppo grandi per te ninìn!
- Allora quando muori me li regali?
(Fu così che per la mia Prima Comunione, l’ava, stufa di sentirsi augurare la morte, mi portò dall’orefice. Sopportai eroicamente il dolore dell’ago che mi bucava le orecchie, pur di avere gli orecchini come quelli dell’ava!)
Lei intanto aveva sgusciato le noci e messo un po’ di grappa sopra ai fichi secchi, all’uvetta e un goccio a lei per “tegnìss sü”.
In ginocchio sullo stesso piano del tavolo li avevo lì comodi e ogni tanto allungavo le mani per rubacchiare, lei era più veloce e con un buffettino mi bloccava:
- Gh’è sü la grapa, non ti fa bene!
- Attenta, s’è rotto l’argine del Mallero, su su metti la mano, la farina bianca, chiudi chiudi…
Era il gioco che facevamo sempre quando s’impastava e le uova e il burro sciolto uscivano dalla fontana di farina bianca.

Mi sentivo utilissima in quel momento, infilavo le mie manine in mezzo alle sue e mescolavo, strizzavo, mi piaceva veder uscire l’impasto tra le dita della mano messa a pugno.
 

Gli davamo una bella forma allungata e via nel forno della stufa a legna, ma prima bisognava togliere i mattoni che servivano a scaldarle il letto.

Dovevo scendere in casa, ma la mattina dopo mi svegliavo prestissimo col chiacchiericcio delle donne sulle scale. In un lampo ero di sopra dall’ava
- I panoni?
- Tò varda che bei!
Rientravo trionfante con il mio panun tra le braccia.

Panun de Natal


Ingredienti:

martedì 6 dicembre 2011

Cervo, lepre, fagiano ovvero cena di cacciagione

Da un po’ mi frullava di preparare una cena di cacciagione, ma non il solito salmì, volevo qualcosa di più... di meno…insomma, qualcosa di diverso.
Giro di telefonate, gli amici ci sono, siamo in 10, via a preparare quindi!



Con l’aperitivo servo degli stuzzichini veloci


antipasto:
TERRINA DI CERVO CON PERE MARTIN SEC AL NEBBIOLO
accompagnata da un Trebbiano D'Abruzzo


Ingredienti per 12 persone:
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