sabato 12 maggio 2012

Polpo piccante alla Giorgio



Mi hanno detto che lo scorso anno Giorgio se n'è andato ed il suo locale ora è in stato di abbandono.
A me piace ricordarlo così come era, un simpatico originale!
Ciao Giorgio, sei in buona compagnia lassù!
Avevo scritto questa ricetta/racconto alcuni anni fa e mi piace riproporvela

Polpo piccante alla Giorgio

Come c’è il Polpo alla Luciana, potrà esserci anche il Polipo alla Giorgio no?!
Giorgio è il gestore della pizzeria trattoria “ Il Faro”di San Vincenzo, è una gran sagoma d’uomo, un vero personaggio originale.
Lui e il suo cappellino giallo calato in testa stazionano quasi perennemente ad un tavolo semiapparecchiato proprio all’entrata della cucina.
E’ il suo posto di comando e punto di osservazione.
Da lì tiene d’occhio tutto l’andirivieni di clienti, cuoche e camerieri.
Lancia battute ironiche, solleciti vigorosi e urlacci, tra un sorso e l’altro di rosso, rigorosamente rosso, che versa dal suo fiaschetto.
Non è come tutti gli altri gestori che mangiano prima o dopo il servizio, no! lui mangia durante, non stravolge i suoi ritmi.
A seconda dell’umore ti accoglie con un sonoro:
     - “Eeeeeehhhhhhhh Bianchiiii!!!”
e stringendo calorosamente la mano, ci accompagna al tavolo riservato a noi.
Ma se non ha la luna giusta, dal suo tavolo dà solo indicazioni stradali come un vigile, brandendo un pezzo di pane sciapo al posto della paletta.
Se qualcuno non gli va a genio, pur avendo tavoli liberi, lo manda via con gran soddisfazione.
Com’era capitato a quelle ragazze che entrando impacciate e, visti tanti tavoli liberi, si erano sedute senza domandare nulla nè salutare.
Indispettito lui di avvicina e fa:
-       Ecchè è vostro il tavolo?
-       No
-       Avete prenotato?
-       No
-       Allora nun c’ho posto!
Questo è il tipo….però lì si mangia un polpo veramente speciale!
Ho cercato di rifarlo, quindi per il 

Polpo piccante alla Giorgio


Ho preso
-       un polpo di 1 kg e due
-       una cipolla
-       uno spicchio d’aglio
-       due gambi dei sedano verde con le foglie
-       due acciughe sott’olio
-       500 gr di pomodori pelati
-       Due cucchiaini di concentrato di pomodoro
-       Peperoncino abbondante, sale
Ho immerso per tre volte nell’acqua bollente come dicono le napoletane, l’ho spellato e tagliato a tocchi, togliendo anche le ventose più grosse.

In un coccio ho fatto soffriggere in olio extra vergine una cipolla, uno spicchio d’aglio, due acciughe sott’olio  e due gambi di sedano verde lavati e tritati grossolanamente, poi ho aggiunto anche le foglie del sedano ben sgrondate.
Quando le foglie sono appassite ho aggiunto il polpo a pezzi, sfumato con vino bianco e fatto restringere.

Ho unito circa ½ kg di pomodori pelati e ridotti a dadi, due cucchiaini di concentrato, peperoncino a piacer, regolato di sale e allungato con un pochino di acqua.

Coperto il tegame e fatto cuocere dolcemente per un’ora abbondante.

Ed ora avrei proprio voglia di tornare a San Vincenzo, camminare per chilometri sulla battigia con i pensieri in libertà cullati dallo sciacquio delle onde che si infrangono sulla sabbia e lo sguardo perso nel blu.

4 commenti:

  1. Ottima ricetta Bruna, con quel sughetto verrebbe da condirci due spaghetti!! Un bacio

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    Risposte
    1. Infatti cara Pasqualina se ne avanza poi ci condisco gli spaghetti!
      Un bacio!

      Elimina
  2. Ah, questo te lo copio! Deve essere squisito, grazie

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È buonissimo!! Ci si fa una scarpetta divina!
      Buona serata cara!

      Elimina

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