venerdì 29 marzo 2013

L'antico, il nuovo: "radicc" e uova a 65°

Un piatto antico, risale alla notte dei tempi credo.
Radici e germogli spuntati nei campi appena si scioglie la neve, il primo segnale della natura che si sta risvegliando.
Uova appena deposte.
Una non ricetta tramandata nei secoli, pressochè sempre uguale.

"Radicc e öf"

Germogli di tarassaco e uova

"Radicc" tenerissimi, con i gambi rossastri, quelli che spuntano allo scioglimento della neve.
Dopo diventano verdi, più fibrosi e duri, questi rossastri sono i migliori.
Ci vuole pazienza nel raccoglierli.
Chinati, ripetendo gesti che hanno accompagnato l'uomo fin dall'inizio della sua storia alimentare,con un coltellino si scalza il germoglio dal terreno semigelato mantenendo un pezzetto di radice. 
Nutrirsi di radici è stato importante per il buon funzionamento dell'organismo dei nostri antenati, ma altrettanto lo è per il nostro "ben essere".
Dopo il surplus invernale di cibi raffinati, iperconditi, pasticciati, abbiamo bisogno di depurarci, di tornare alle origini.
Non c'è nulla di meglio di una bella insalatina di radicc!
Fin qui è l'antico.
Direte:
- Perchè l'uovo è il nuovo forse?
Avete ragione!
Non c'è nulla di più antico dell'uovo.
E' nato prima l'uovo o la gallina? E' l'enigma che da millenni tormenta e divide l'umanità intera. 
Ma non sono qui per risolverlo, no, io l'uovo lo cucino e lo mangio.
E qui viene il nuovo.
Ho voluto provare la cottura a bassa temperatura.
Non avendo il Roner, l'attrezzatura moderna che mantiene i cibi a bagnomaria alla temperatura prefissata, provo con il Bimby.
Ho un modello vecchissimo, però ha il cestello per le cotture a vapore.
Porto l'acqua a 70°, immergo il cestello con le uova e... queste cominciano a girare vorticosamente.
Mi girano le uova!!
Non va bene. Chissà dentro cosa succede... uova sbattute in interno? mahhhhhhh...
La temperatura non è stabile, scende sotto ai 60°, la tengo controllata con il termometro, altrimenti che sperimentazione è?!
Meglio cambiare tecnica.
Metto uova e acqua calda in una pentolino con coperchio, infilo il termometro per arrosti e metto in forno a 65°.
Perfetto!! 
La temperatura è stabile, che bella trovata! 
Il Chimico ha scritto sul suo blog che la cottura deve durare un'ora, lo chef Stefano Masanti le fa cuocere due ore, io dopo un'ora e tre quarti le ho mangiate.
Dovrebbero essere come le uova bazzotte, ma hanno una consistenza diversa: l'albume è morbido e avvolge un tuorlo cremoso che in bocca dà sensazioni mai provate.
Penso che lo rifarò e lo consiglio anche a voi.





Un piatto antico con una tecnica di cottura nuova.

1 commento:

  1. mi incuriosisce molto la cottura delle uova, non ho il bimby ma il forno nuovo, quasi quasi mi cimento...Buona pasqua cara Bruna a te e Roby, un abbraccio !

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